Come già avvenuto in precedenza per Rocky, mi accorgo che rivedere o rivivere film o emozioni non è la stessa cosa di qualche anno fà. Leggendo stamattina l'articolo dell'ottimo naa'ray una valanga di flash ha invaso la mia mente, cosicchè ho preso immediatamente il DVD del film nel titolo e l'ho riguardato sotto una luce diversa. Con consapevolezza diversa.
L'intera opera infatti non è nient' altro che una metafora per raccontare la lotta tra l'essere umano contro il proprio ego.
Guardandolo mi è apparso chiaramente come il protagonista abbia percorso passo dopo passo quel sentiero che tutti noi, volenti o nolenti abbiamo imboccato tempo fa e che tutt'ora percorriamo, a volte in salita a volte in discesa ma da dove alla fine (almeno nel film) il nostro nuovo IO verrà fuori, l' ego eliminato e lo stargate verrà aperto.
Più volte mi sono chiesto perchè deve essere così maledettamente difficile varcare quella soglia, perchè questa strada è così irta di ostacoli, perchè questa malinconia e sofferenza che ci soffoca dentro? Perchè tutti noi ne portiamo gli stessi sintomi e proviamo le stesse cose? Mi rendo conto solo ora, dopo aver visto il film, che quel malessere interiore che proviamo, quella guerra interminabile tra la nostra mente (ego) e il nostro cuore che ci lascia così sfiancati, demoralizzati.. Non è altro che un insenatura indispensabile da percorrere per poter poi vedere cosa cè al di là del velo che leggero compre i nostri occhi. Ed è spiegato (e celato :o) ) in maniera eccellente nel film, come vedremo più avanti.
Ma cominciamo dal principio.
Il protagonista è il classico uomo medio dell'era moderna, tutto lavoro e niente svago che reprime i propri istinti basilari a causa della società consumistica del XX° secolo.
Una volta leggevamo pornografia, ora siamo passati ad arredomania.
Ma la sua Anima comincia a ribellarsi, a manifestarsi nella sua vita, a lanciare segnali all'individuo che la opprime e non la lascia libera di ESSERE. E lui infatti non dorme più, soffre di insonnia.. Questo è il primo segnale:
"Quando soffri di insonnia non sei mai realmente addormentato e non sei mai realmente sveglio"
Il percorso è iniziato, Egli non è più addormentato, ma allo stesso tempo non è ancora Sveglio. Ma a questo punto, se non si entra in contatto con noi stessi, col nostro Sè, Spirito, Anima, chiamatelo come volete, si rischia di rimanere in quel limbo, in quell' insonnia. Condizione in cui versa la maggior parte della popolazione umana:
Con l'insonnia nulla è reale. Tutto è lontano. Tutto è una copia di una copia di una copia...
Il protagonista comincia quindi a cercare delle soluzioni, prima fra tutte il medico ovviamente che questa volte invece di dargli pillole, lo invita a rilassarsi e frequentare dei gruppi di sostegno per capire cos'è veramente la sofferenza. In questi gruppi si accenna anche alla meditazione e all'apertura dei chakra.
"Ogni sera morivo, ogni sera nascevo di nuovo. Resuscitato"
La cosa però non risolve del tutto la situazione. C'è bisogno infatti di incontrare veramente se stessi e nel film è proprio ciò che avviene.
Come per tutti, l'incontro col nostro Sè non avviene per caso anche se le circostanze portano a farci pensare il contrario. Può essere un libro letto "per caso", un discorso "a caso" fatto con un amico o conoscente. Un articolo letto "per caso". Nel film l' incontro del protagonista col proprio Sè avviene simbolicamente "per caso" su un aereo.
Scorrendo la pellicola, subito dopo l'incontro con Tyler, il protagonista (il nome non viene mai citato..) scopre che il suo appartamento è esploso
(ma in realtà più avanti si scoprirà che è stato lui stesso, incosciamente a farlo esplodere quando era nei panni di tyler)
"Diglielo, il liberatore che ha distrutto la mia proprietà, ha riallineato le mie percezioni"
distruggendo tutto quello che possedeva, che poi in fondo erano solo oggetti. L'attacco al consumismo è molto forte in questo film.
Cosa che Tyler non manca di far notare al protagonista:
Una volta liberatosi di ogni bene materiale, tyler comincia ad addestrarlo al combattimento, l'analogia sta tutta qui e si ritrova in ogni citazione del film che per il più delle volte passano inosservate e inascoltate:
"Dopo la lotta ogni altra cosa nella vita si abbassava di volume. Potevi affrontare tutto!"
"Quanto sai di Te Stesso se non ti sei mai battuto?"
"Quanto sai di Te Stesso se non ti sei mai battuto?"
Una volta cominciata la lotta contro il proprio ego, si entra in uno stato diverso di consapevolezza, in questo stadio perdiamo il "contatto" con la gente vicino a noi, questa gente ci vede cambiati, distanti, ci guardano in maniera diversa, in poche parole non ci riconoscono più ed è inevitabile venire allontanati.
Ma allo stesso tempo, per legge di attrazione attiriamo a noi persone che vibrano alla nostra stessa maniera, il simile attrae il simile, la coscienza collettiva si espande.
"Ma ogni sabato sera scoprivamo qualcosa, scoprivamo sempre di più che non eravamo soli... Era davanti gli occhi di tutti, Tyler ed io l'avevamo solo reso visibile, era sulla punta della lingua di tutti, Tyler ed io gli avevamo solo dato un nome."
Nasce il Fight Club.
Ma il travaglio interiore non finisce, anzi, aumenta di portata man mano che ci accorgiamo delle nefandezze di questa realtà e dell'indifferenza delle persone verso il male che il più delle volte esse stesse procurano. Noi non possiamo rimanere indifferenti e la nostra Anima ne risente e soffre, ma è un viatico necessario per compiere questa evoluzione. Per non rimanere automi indifferenti davanti ai tg.
Il sapone, credo rappresenti simbolicamente il nostro cammino interiore, fatto di [in]sofferenza, verso e per noi stessi, verso e per gli altri. La nostra guerra interiore, la nostra difficoltà nella "vita reale".
Il primo passo fatto dal protagonista del film, Edward Norton, che rappresenta nella pellicola il vecchio IO, è quello di sottoporsi (costretto dal suo Sè superiore, Brad Pitt) al dolore 'fisico', un' ustione da sostanze chimiche. Guardate il video:
A questo punto il primo decisivo passo è stato fatto, la consapevolezza del protagonista cresce e con la sua quella di tutti i membri del fight club:
Cominciano a nascere fight club nelle città vicine (la coscienza si espande) e da qui prende vita il project mayhem, una specie di associazione volta a distruggere le fondamenta sulle quali è basato il sistema (nwo?). Nel project mayhem, l'individualità viene eliminata, nessuno ha più un nome, ne una personalità, tutti vestiti allo stesso modo. Tutti quanti diventano UNO.
Scoperta la propria doppia personalità il protagonista fa di tutto per sventare i piani del project mayhem. Arrivato a scontrarsi col proprio alter-ego lo elimina facendo così nascere il nuovo Io, finalmente coscente e consapevole, Illuminato.
Noi abbiamo creato il nostro Fight Club.
Desidero ringraziare naa'ray per l'ispirazione che continua a donarmi.
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9 commenti:
thats cuul donni, very uell !!! project mayhem secondo me è un riferimento (volontario o meno) al manhattan project, il gruppo di scienziati/occultisti dietro la progettazione della prima bomba atomica. http://en.wikipedia.org/wiki/Manhattan_Project.
cmq mayhem vuol dire sempre chaos ed è infatti li che siamo diretti.
per il sapone ho trovato una descrizione abbastanza precisa nel libro, dove dice che il primo sapone fu il risultato di sacrifici di vite umane, e si, anche lo stumento per togliere il marcio. il film fa molto riferimento al sacrificio per un bene superiore, ed al diventare cristi immortali, sia per i riferimenti pesanti e premonitori al 9/11 (sacrificio) che per i riferimenti all'irlanda, piccolo stato simbolo dell' indipendenza e della lotta al potere (cristo) sotto un certo punto di vista.
bravo donnie, davvero un'ottima lettura di un grandissimo film
chuck palaniuk ne sarebbe soddisfatto se gli avessi recensito il libro così...
un abbraccio
adriano
"Più volte mi sono chiesto perchè deve essere così maledettamente difficile varcare quella soglia, perchè questa strada è così irta di ostacoli, perchè questa malinconia e sofferenza che ci soffoca dentro? Perchè tutti noi ne portiamo gli stessi sintomi e proviamo le stesse cose?"
SE vuoi posso risponderti così:
«Non ci sono procedure nella stregoneria, non maestri, non metodi, non gradi. L’unica cosa importante è lo spostamento del Punto d’unione…
Qualunque essere umano che seguisse una determinata e semplice sequenza di azioni, potrebbe imparare a spostare il proprio Punto d’unione… la sequenza di azioni scaturisce dalla consapevolezza dello spirito…
La maggior parte di noi non è disposta ad accettare che ci serva così poco per andare avanti. Siamo attrezzati a esigere istruzione, insegnamenti, guide, maestri. E quando ci si dice che non ne abbiamo bisogno, non ci crediamo. Diventiamo nervosi, poi diffidenti, e infine irati e delusi. Se abbiamo bisogno di aiuto non è nel metodo, ma nell’enfasi. Se qualcuno ci fa notare che è necessario ridurre la nostra presunzione, ecco, quello è un aiuto vero… Allora, perché siamo così dipendenti? Perché desideriamo che qualcuno ci guidi quando possiamo fare da soli?»
Don Juan Matus
Fantastica la risposta di Don Juan
grande barzo
Io avevo dato un'interpretazione più superficiale, ma penso che, come tutte le opere d'arte, il libro e il film abbiano diversi livelli di lettura.
Qui la mia interpretazione
http://saluggia.blogspot.com/2008/03/la-prima-regola-del-fight-club-non.html
Continuate a combattere contro il lato oscuro!
Le parole di Don Juan sono sempre illuminanti come un faro nella notte.
Grazie Barzo.
"Quando un saggio parla, non è per convincere gli increduli. Lo fanno per guidare e risvegliare la consapevolezza di coloro che seguono la via verso la consapevolezza. Le loro parole non sono solo per dibattiti intellettuali o per nutrimento dello spirito. In realtà, la spiritualità di questi tempi profetici non è limitata a contemplazione e meditazione. Oggi spiritualità è sinonimo di agire; ed agire è ogni azione della tua vita, in armonia con Madre Natura, e cosa più importante in armonia con noi stessi, in relazione con il modo in cui viviamo."
Don Pascual
Saggio anziano dei Maya Mam
anonimo: "Retrotrama: la trama nascosta di un opera cinematografica o letteraria, la storia visibile solo ai pochi. Spesso la retrotrama parla di mitologia, ma la retrotrama sovente nasconde messaggi diretti allo spettatore inconsapevole"
http://thesynopticon.blogspot.com/
Prima regola del fight club, non parlare del fight club. Il film è bello ma non basta, il libro è commovente e va interpretato in maniera soggettiva.
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