venerdì 27 novembre 2009

Gibran

sabato 21 novembre 2009

All'acceleratore del Cern riprende la corsa per ricreare Big Bang


ZURIGO (Reuters) - Dopo un rinvio di un anno, gli scienziati che lavorano col più grande acceleratore del mondo hanno ripreso l'esperimento che punta a ricreare le condizioni del "Big Bang", la nascita dell'universo, che aveva addirittura scatenato ipotesi circa la possibilità che la Terra venisse risucchiata da milioni di buchi neri.

Gli scienziati dell'Organizzazione europea per la Ricerca Nucleare - ha spiegato il portavoce del Cern, James Gillies - hanno posto raggi di particelle in circolazione in entrambe le direzioni all'interno dell'impianto sotterraneo ribattezzato Large Hadron Collider (Lhc, Grande collisore di adroni), un passo successivo quello che aveva provocato il blocco dell'esperimento durante il primo tentativo, nel settembre 2008.

L'importante esperimento, nell'ambito del quale minuscole particelle vengono fatte scontrare nel tentativo di apprendere di più sulla nascita dell'universo, era fallito dopo solo nove giorni dall'inizio per un problema tecnico, la cui soluzione ha preso molto più tempo del previsto.

"Il Large Hadron Collider è una macchina compresa molto meglio oggi che un anno fa", ha detto il direttore per gli Acceleratori del Cern Steve Myers.

Il Cern, organizzazione fondata 55 anni fa e che conta 10mila tra scienziati e tecnici, ha respinto con forza l'ipotesi che l'esperimento provochi la fine del mondo. "Questa storie non hanno fondamento", ha detto Gillies.

Il direttore generale del Cern Rolf Heuer ha spiegato che far ripartire l'esperimento nel collider - che si trova sotto il confine franco-svizzero e che è costato quasi 10 miliardi di dollari - è stato "uno sforzo erculeo".

L'esperimento - ha detto Gillies - potrà dirsi pienamente in corso quando i raggi di particelle saranno fatti collidere a livelli di energia superiori a quelli finora testati in questo tipo di collisioni, cosa che dovrebbe avvenire a gennaio.

Il prossimo importante passaggio saranno le collisioni a bassa energia, che dovrebbero avvenire tra circa una settimana.

L'esperimento può essere seguito passo passo sul web all'indirizzo twitter.com/cern.


Fonte: Reuters

Mistero su Internet, un pirata svela i trucchi del global warming

http://www.ilfoglio.it/media/uploads/GlobalWarming_terrabrucia.jpg

La notizia è che centinaia di e-mail interne del Centro di ricerche sul clima (Cru)

Un portavoce dell’Università, interpellato dal Foglio, ha confermato l’attacco: “Siamo a conoscenza del fatto che alcune informazioni contenute in un server usato per la ricerca in un’area della nostra università è stato reso disponibile su pubblici siti internet”. Resta da capire se le oltre 1.000 e-mail (le prime risalgono al 1996) e i 3.500 documenti di varia natura siano tutti veri: “Data la mole di queste informazioni – ha proseguito il portavoce – al momento non possiamo confermare che tutto il materiale sia genuino”. Fatto sta che “queste informazioni sono state ottenute e pubblicate senza il nostro permesso e noi abbiamo intrapreso un’azione immediata per rimuovere il server in questione”. Intanto, conclude, “stiamo portando avanti un’indagine interna e abbiamo coinvolto la polizia nell’inchiesta”. In effetti il server russo è stato rimosso dopo poche ore, quando però il materiale aveva già fatto il giro della rete ed era disponibile altrove, oltre che commentato su moltissimi blog. In Italia il primo a dare la notizia – con tutte le dovute cautele – è stato il blog “Climate Monitor”, tra i più informati e attendibili sull’argomento clima.

Secondo quanto riportato da diversi siti
(anche scientifici come Climate Audit, il blog di Steve McIntyre) nelle e-mail ci sarebbero scambi di informazioni e pareri tra gli studiosi del global warming su come filtrare le informazioni per selezionare cosa far passare al pubblico e cosa no. Il Cru è considerato uno dei centri di ricerca più influenti nello studio del riscaldamento globale dovuto a cause umane, e ha giocato un ruolo chiave nell’ultimo documento dell’Ipcc, il panel intergovernativo delle Nazioni Unite che studia i cambiamenti climatici. Il dubbio che il materiale sia stato sistemato alla bisogna da chi contesta le teorie del global warming di origine antropica è fondato, anche se il falsario deve avere agito in uno spazio di tempo molto piccolo, da quando le e-mail sono diventate pubbliche a quando qualcuno le ha trovate sul Web. Chi se ne intende e ha già dato una lettura alle e-mail dice che in queste si parla anche di versioni di ricostruzione delle temperature del passato non pubblicate in quanto non sufficientemente a sostegno della teoria del global warming antropogenico.

Tra gli allegati ci sarebbe un codice
(così riportano i siti internet che sostengono di essersi letti il materiale in questione) che sarebbe il programma usato per costruire il dataset delle temperature medie superficiali i cui dati provengono dalle osservazioni sparse per il mondo (sia terrestri sia superficiali) e, dopo essere stati trattati, ovvero normalizzati in una griglia, corretti in base a molti parametri (tra cui il coefficiente di correzione per le isole di calore, per esempio), vengono mediati su scala spaziale globale e su scala temporale mensile. Il dataset si chiama Hadcrut3 ed è una delle fonti più accreditate nello studio dell’andamento delle temperature: nonostante le tante richieste di molti scienziati, questo codice non era mai stato rilasciato per intero. Se confermata, la cosa potrebbe avere ripercussioni molto grosse: ecco perché i siti dei mezzi di informazione ieri non ne hanno parlato fino a tardo pomeriggio, quando cioè la Bbc ha riportato la notizia dell’attacco pirata al server dell’Università intervistando un esperto di sicurezza informatica, e il Guardian è sceso in particolari facendo i nomi di alcuni scienziati coinvolti. Al momento però ancora si cerca di capire se il materiale sia effettivamente tutto vero o non abbia subito interpolazioni.

Poco prima che sul server russo fossero caricati i file,
un utente anonimo ha postato su diversi blog “scettici” per avvertirli della presenza dei documenti con queste poche righe (riportate dal blog di Anthony Watts): “Pensiamo che la scienza che studia il clima sia, nell’attuale situazione, troppo importante per essere tenuta nascosta. Qui pubblichiamo una selezione a caso di corrispondenza, codice e documenti”. A questo punto brandelli di queste lettere sono apparsi su molti siti, e non pochi lettori “scettici” hanno cominciato a fregarsi le mani, mentre i commentatori invitavano alla calma. Fermo restando che chi ha violato il server del Cru ha commesso un reato grave, il mistero si allarga, anche perché l’indagine dell’Università fa presupporre che l’attacco pirata sia potuto avvenire anche grazie a una talpa interna.

Fonte:http://www.ilfoglio.it/soloqui/3890
dell’Università dell’East Anglia in Inghilterra sono finite su Internet giovedì notte dopo un attacco di un pirata informatico. Il file è apparso su un sito Ftp (che serve a trasferire documenti informatici) russo e contiene scambi di corrispondenza privata tra scienziati, noti anche al grande pubblico, che da anni studiano il fenomeno dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale.

lunedì 16 novembre 2009

http://web.tiscali.it/curiosandomax/storia/immagini/arca/diluvio.jpg

Nel precedente articolo avevo sottolineato la grande importanza simbolica del Venerdi 13 2009:

Oltre alla sua uscita,il film "2012" ha come tema principale l'ACQUA!
La fine del VECCHIO mondo è causata da una sorta di nuovo DILUVIO UNIVERSALE che trasforma completamente il pianeta Terra cosi' come lo conosciamo.
In pratica l'ACQUA è l'elemento che purifica il mondo...

mercoledì 11 novembre 2009

Ho fatto TREDICI !!!

http://www.ebookgratis.net/images_bank/ilpozzo/2008/venerd-friday-13.jpg

Sia il venerdì che il 13 come numero in sé trovano da sempre radicate tradizioni, non solo in Occidente, che li considerano come fattori negativi o infausti. Il più evidente simbolismo, almeno per la nostra cultura, si trova nel novero dei commensali dell’Ultima Cena, con il tredicesimo del presenti, Giuda, che si rende traditore di Gesù, il quale proprio di venerdì muore sulla croce.

CONTINUA QUI

domenica 8 novembre 2009

Giuda Iscariota - Vangelo

Ho appena visto un documentario su History ch. e mi è sembrato interessante, ho cercato qualcosa in Rete e la riporto qui.

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Il Vangelo di Giuda


A cura di Rodolphe Kasser, Marvin Meyer e Gregor Wurst
Con un commento di Bart D. Ehrman

"Tu sarai al di sopra di tutti loro. Perché tu sacrificherai l'uomo che mi riveste".
Cristo parla a Giuda

Esistono storie affascinanti, al di là del tempo, delle passioni, dei gusti: storie che piacciono a tutti e che possono (e devono) interessare ogni lettore. La storia del Vangelo di Giuda è una di queste.

Può catturare chiunque per la straordinaria vicenda legata al suo ritrovamento e alla sua traduzione ufficiale, ma deve altrettanto interessare per il suo contenuto, per il messaggio che trasmette, perché la storia del Vangelo di Giuda è la nostra storia e non solamente religiosa, ma culturale e morale, quella che ha condizionato nei secoli i rapporti tra cristiani ed ebrei, tra l'altro. E non è certo poca cosa.

La National Geographic Society ha seguito tutta la vicenda, sovvenzionato le ricerche e ne ha tratto articoli e saggi, scritti dai protagonisti della scoperta e della decodificazione del testo.

Il papiro è stato ritrovato fortuitamente in una caverna in Egitto qualche anno fa (anche se informazioni precise sul ritrovamento non esistono), com'è spesso avvenuto per altri testi straordinari come I rotoli di Qumran, un complesso di manoscritti ebraici su pelle di pecora, datati tra il II sec. a.C. e il I d.C., l'analisi dei quali (173 comprendenti tutti i libri del canone ebraico tranne quello di Ester), ha fornito un grande apporto alla conoscenza del testo biblico ebraico, e ha fatto emergere la storia e i segreti della misteriosa setta ebraica degli Esseni, vissuta sullo sfondo del mar Morto tra la seconda metà del I secolo avanti Cristo e la prima metà del secolo successivo.

Importanti anch'essi per comprendere l'origine del cristianesimo, sono più conosciuti dal grande pubblico, ma non sono certo gli unici. Nel 1945 altri testi gnostici furono ritrovati da contadini egiziani sepolti in un vaso d'argilla vicino alla città di Nag Hammadi. Tra questi oltre 12 versioni del tutto inedite degli insegnamenti di Cristo, tra cui un Vangelo di Tommaso, uno di Filippo e un Vangelo della Verità.


Ma torniamo al nostro Vangelo di Giuda.
Inizialmente conservato da un antiquario del Cairo di nome Hanna unicamente per essere venduto a qualche museo o qualche miliardario collezionista, il Vangelo di Giuda è stato sin troppo maneggiato prima di finire nelle mani degli studiosi. Sono andati persi in questo modo alcuni passaggi importanti del testo, letteralmente sbriciolati nelle mani di incompetenti.
Dall'Egitto all'Europa e poi negli Stati Uniti: per 16 anni il nostro Hanna lo ha conservato nel caveau di una banca dello Stato di New York.
Ma fortunatamente nel 2000 Frieda Nussberger-Tchacos lo ha acquistato per circa 300.000 dollari e, dopo aver tentato inutilmente di rivenderlo, preoccupata per il deterioramento evidente di un reperto che con altrettanta evidenza era di grande importanza, lo ha affidato alla Maecenas Foundation for Ancient Art, che l'ha restaurato e tradotto e probabilmente lo cederà al Museo Copto del Cairo.


L'opera mastodontica di analisi e recupero è finanziata dalla National Geographic Society e dal Waitt Institute for Historical Discovery. A ridare forma al testo parziale e frammentario sono stati gli studiosi Florence Darbre e Gregor Wurst.
Poi Rodolphe Kasser, uno dei più importanti coptologi del mondo, e altri studiosi hanno tradotto le 26 pagine ricostruite all'80% circa.
Le analisi scientifiche fanno risalire il papiro a un'epoca tra il 220 e il 340 d.C. Il testo è in copto e lo stile di certe espressioni fa pensare a una traduzione dal greco, lingua originaria di molti testi cristiani del I e II secolo. Rodolphe Kasser è così certo della sua autenticità che ha già dichiarato di voler dedicare il resto della vita a studiarlo.


Ma qual è la straordinaria importanza del ritrovamento di questo Vangelo, che si credeva definitivamente perduto?
Ricordiamo, come necessaria premessa, che l'ipotesi che esistano altri vangeli che contraddicono più o meno sostanzialmente i quattro testi canonici scelti dai padri della Chiesa per dare vita al Nuovo Testamento è per molti credenti impensabile e inaccettabile. Rispettando il pensiero di tutti è tuttavia interessante ricostruire la storia delle altre versioni, prevalentemente gnostiche (cioè che danno rilevanza alla gnosi, "la conoscenza diretta di Dio tramite la coscienza della scintilla divina interiore") della storia di Gesù Cristo.
In particolare a questo Vangelo fa riferimento già nel 180 d.C. il vescovo Ireneo che nel suo trattato Contro le eresie cita un gruppo che venerava Giuda "il traditore" e che aveva fabbricato quella da lui definita una "storia fittizia" che chiamavano "il vangelo di Giuda", scritta dai sostenitori di Caino.
Nel saggio che vi presentiamo la parte storica sullo gnosticismo è sviluppata da un grande esperto, il professor Marvin Meyer. Senza addentrarci nel merito dell'analisi, ricordiamo che "gli gnostici credevano nell'esistenza di una fonte suprema di ogni bene, che per loro era la mente divina, al di fuori dell'universo fisico. Gli esseri umani posssiedono una scintilla di quel potere divino, da cui peraltro sono separati dal mondo materiale che li circonda, opera di un creatore inferiore e non del Dio supremo".

Alla luce di ciò si inserisce la figura di Giuda, ben diversa da quella che siamo abituati a conoscere, nata secondo molti studiosi dalla volontà dei cristiani di allontanarsi dalle origini di setta ebraica e, proprio al fine di intraprendere questa strada differente e nettamente slegata dal passato, far ricadere sempre più sul popolo ebraico la colpa della cattura e della conseguente morte di Cristo.
Giuda, il traditore per antonomasia, diventa così l'archetipo della figura dell'ebreo e su di lui si scaglia la rabbia e l'odio di secoli.
Nel nostro Vangelo di Giuda, invece, lui è l'unico fra i discepoli a comprendere il vero messaggio di Gesù Cristo. E quando tradisce il suo maestro, consegnandolo alle autorità, fa solamente ciò che gli è stato chiesto da lui stesso, ben sapendo che il suo destino sarà la maledizione.
In sostanza, dunque, questo testo riflette "la lotta che si svolse tanto tempo fa tra gli gnostici e la Chiesa gerarchica". Sin dalla prima scena Gesù commisera ridendo i suoi discepoli che ancora pregano il "vostro dio", cioè quella divinità che creò il mondo. Più avanti li paragona ai sacerdoti del tempio che "hanno piantato alberi senza frutto, nel nome mio, in un modo che causa vergogna". L'unico che riesce a capire il significato profondo delle sue parole sembra essere Giuda.
E infatti in un passaggio successivo leggiamo: "Tu sacrificherai l'uomo che mi riveste", cioè Giuda viene scelto come l'eletto tra i discepoli per portare a termine un grande compito: fare in modo che Gesù muoia per fargli un favore. Spiega Meyer: "Quello in realtà non è affatto Gesù. Sbarazzandosi della sua carne materiale, fisica, potrà così liberare il vero Cristo, l'essere interiore divino".
Una parte del sito della National Geoghaphic Society, The Giuda's Gospel, è dedicata al Vangelo di Giuda ed è continuamente aggiornata. Contiene documenti, fotografie, storie, approfondimenti.
Naturalmente per conoscere la vicenda nel suo complesso e leggere interamente il testo nella versione italiana, la scelta migliore è acquistare questo saggio.

Traduzione e adattamento: Enrico Lavagno.

martedì 3 novembre 2009

Di V, Y, X, scelte e agguati : prendere il toro per le corna

Questo articolo è un meta-articolo (nel senso sia che parla di se stesso, sia che è in simbiosi con il successivo)... volevo iniziare a sviscerare Parnassus, ma poi vista la difficoltà di inquadrare il nucleo del discorso (anche perchè Parnassus è un mosaico simbolico non lineare), è uscito fuori un nuovo frutto, che poi è il tema del presente.

Le lettere U, V, Y hanno molto in comune. Fra l'altro, la U inizia a esistere come lettera a sè rispetto alla V solo nel 1600, per cui in questo articolo parleremo solo di V e Y

http://it.wikipedia.org/wiki/Y
http://it.wikipedia.org/wiki/V

[Continua]