martedì 29 luglio 2008

Vincere nel sottile

Ogni persona vive un livello di coscienza in base al bagaglio delle esperienza vissute. Il grado della coscienza dipenderà anche dalla qualità delle esperienze, per esempio: vere, immaginarie, false.

La somma delle esperienze vissute genera una realtà, insieme di pensieri che realizzano una precisa realtà fisica in cui una coscienza unificata può determinare lo scopo di un’intera esistenza.

Lo scopo della vita è alterabile e in ogni istante può essere modificato da fattori esterni. Influenze subite nel sottile da parte di un soggetto che ancora non ha trovato il proprio centro di consapevolezza, cioè quel punto stabile e non variabile che realizza la personalità e lo scopo della propria esistenza.

Come cambiare la propria realtà? Come cambiare se stessi? Gran parte delle cose che vengono svolte sono basate sull’impulso di un pensiero, pensiero che genera azione e azione è sinonimo di alterazione della realtà. Il pensiero interagisce non solo sulla materia, ma anche sul pensiero collettivo della materia, che è anche sottile. Pensieri, emozioni, materia, influenze… tutte hanno una intelligenza autonoma.

Ogni intelligenza vive su un piano di coscienza differente, realtà o meglio dire dimensione. Queste differenti dimensioni sono a disposizione di tutti, per comprendere quel meccanismo che modifica la realtà. Entrare nell’ottica di una multi-dimensione vera e propria, mettendo da parte per un’attimo il proprio concetto di fede, permette una riprogrammazione della propria coscienza.

Ovviamente pensieri negativi consumano l’uomo, la realtà che ci circonda e così anche la terra. Accedere alla riprogrammazione della realtà è possibile, grazie all’illusione stessa che ci fa comprendere che non esiste una sola dimensione fatta di pensieri ed azioni, ma anche fatta di tempi, tempo che vive all’interno dell’uomo, della terra e della realtà circostante.
Connettersi al tempo…alla sorgente dell’Essere, entrare dentro se stessi e fermare le influenze esterne per riprogrammare la propria energia e la propria realtà per poter vivere non solo pienamente consapevoli lo scopo della propria esistenza, ma anche per avere una qualità di tempo migliore nella realtà fisica, terrena e collettiva.

Il flusso dell’Uno:

Concepire il concetto d’unità, nel senso che un individuo nell’applicazione al lavoro energetico realizza nell’immediato una connessione su più livelli di coscienza. Unità che si manifesta interagendo tra chi agisce spiritualmente e chi passivamente attende inconsciamente quel impulso di crescita che riconduce all’Uno stesso. La luce, “batteria dell’essere” necessita di costante ricarica e se adeguatamente utilizzata permette l’evoluzione sui piani di coscienza, realtà fisiche e sottili, ma non solo anche realtà parallele “sconosciute”.

Connettersi alla propria batteria significa aver trasceso, abbandonato e trasformato radicalmente la visione della realtà fisica duale, ed aver assimilato tramite l’Uno il fatto di esserci…esserci e essere, sia nel fisico e sia nello spirito.
Il servizio nella attuale realtà avverrà quindi naturalmente, perché disinteressato dalla dualità, ma principalmente perché l’uomo è ricondotto all’ Io, all’Uno, alla propria batteria che richiama il veicolo fisico a quel particolare termine che si traduce in ESSERCI, esserci dunque per emanare il flusso dell’Uno.

Dharmalibero

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