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domenica 8 novembre 2009

Giuda Iscariota - Vangelo

Ho appena visto un documentario su History ch. e mi è sembrato interessante, ho cercato qualcosa in Rete e la riporto qui.

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Il Vangelo di Giuda


A cura di Rodolphe Kasser, Marvin Meyer e Gregor Wurst
Con un commento di Bart D. Ehrman

"Tu sarai al di sopra di tutti loro. Perché tu sacrificherai l'uomo che mi riveste".
Cristo parla a Giuda

Esistono storie affascinanti, al di là del tempo, delle passioni, dei gusti: storie che piacciono a tutti e che possono (e devono) interessare ogni lettore. La storia del Vangelo di Giuda è una di queste.

Può catturare chiunque per la straordinaria vicenda legata al suo ritrovamento e alla sua traduzione ufficiale, ma deve altrettanto interessare per il suo contenuto, per il messaggio che trasmette, perché la storia del Vangelo di Giuda è la nostra storia e non solamente religiosa, ma culturale e morale, quella che ha condizionato nei secoli i rapporti tra cristiani ed ebrei, tra l'altro. E non è certo poca cosa.

La National Geographic Society ha seguito tutta la vicenda, sovvenzionato le ricerche e ne ha tratto articoli e saggi, scritti dai protagonisti della scoperta e della decodificazione del testo.

Il papiro è stato ritrovato fortuitamente in una caverna in Egitto qualche anno fa (anche se informazioni precise sul ritrovamento non esistono), com'è spesso avvenuto per altri testi straordinari come I rotoli di Qumran, un complesso di manoscritti ebraici su pelle di pecora, datati tra il II sec. a.C. e il I d.C., l'analisi dei quali (173 comprendenti tutti i libri del canone ebraico tranne quello di Ester), ha fornito un grande apporto alla conoscenza del testo biblico ebraico, e ha fatto emergere la storia e i segreti della misteriosa setta ebraica degli Esseni, vissuta sullo sfondo del mar Morto tra la seconda metà del I secolo avanti Cristo e la prima metà del secolo successivo.

Importanti anch'essi per comprendere l'origine del cristianesimo, sono più conosciuti dal grande pubblico, ma non sono certo gli unici. Nel 1945 altri testi gnostici furono ritrovati da contadini egiziani sepolti in un vaso d'argilla vicino alla città di Nag Hammadi. Tra questi oltre 12 versioni del tutto inedite degli insegnamenti di Cristo, tra cui un Vangelo di Tommaso, uno di Filippo e un Vangelo della Verità.


Ma torniamo al nostro Vangelo di Giuda.
Inizialmente conservato da un antiquario del Cairo di nome Hanna unicamente per essere venduto a qualche museo o qualche miliardario collezionista, il Vangelo di Giuda è stato sin troppo maneggiato prima di finire nelle mani degli studiosi. Sono andati persi in questo modo alcuni passaggi importanti del testo, letteralmente sbriciolati nelle mani di incompetenti.
Dall'Egitto all'Europa e poi negli Stati Uniti: per 16 anni il nostro Hanna lo ha conservato nel caveau di una banca dello Stato di New York.
Ma fortunatamente nel 2000 Frieda Nussberger-Tchacos lo ha acquistato per circa 300.000 dollari e, dopo aver tentato inutilmente di rivenderlo, preoccupata per il deterioramento evidente di un reperto che con altrettanta evidenza era di grande importanza, lo ha affidato alla Maecenas Foundation for Ancient Art, che l'ha restaurato e tradotto e probabilmente lo cederà al Museo Copto del Cairo.


L'opera mastodontica di analisi e recupero è finanziata dalla National Geographic Society e dal Waitt Institute for Historical Discovery. A ridare forma al testo parziale e frammentario sono stati gli studiosi Florence Darbre e Gregor Wurst.
Poi Rodolphe Kasser, uno dei più importanti coptologi del mondo, e altri studiosi hanno tradotto le 26 pagine ricostruite all'80% circa.
Le analisi scientifiche fanno risalire il papiro a un'epoca tra il 220 e il 340 d.C. Il testo è in copto e lo stile di certe espressioni fa pensare a una traduzione dal greco, lingua originaria di molti testi cristiani del I e II secolo. Rodolphe Kasser è così certo della sua autenticità che ha già dichiarato di voler dedicare il resto della vita a studiarlo.


Ma qual è la straordinaria importanza del ritrovamento di questo Vangelo, che si credeva definitivamente perduto?
Ricordiamo, come necessaria premessa, che l'ipotesi che esistano altri vangeli che contraddicono più o meno sostanzialmente i quattro testi canonici scelti dai padri della Chiesa per dare vita al Nuovo Testamento è per molti credenti impensabile e inaccettabile. Rispettando il pensiero di tutti è tuttavia interessante ricostruire la storia delle altre versioni, prevalentemente gnostiche (cioè che danno rilevanza alla gnosi, "la conoscenza diretta di Dio tramite la coscienza della scintilla divina interiore") della storia di Gesù Cristo.
In particolare a questo Vangelo fa riferimento già nel 180 d.C. il vescovo Ireneo che nel suo trattato Contro le eresie cita un gruppo che venerava Giuda "il traditore" e che aveva fabbricato quella da lui definita una "storia fittizia" che chiamavano "il vangelo di Giuda", scritta dai sostenitori di Caino.
Nel saggio che vi presentiamo la parte storica sullo gnosticismo è sviluppata da un grande esperto, il professor Marvin Meyer. Senza addentrarci nel merito dell'analisi, ricordiamo che "gli gnostici credevano nell'esistenza di una fonte suprema di ogni bene, che per loro era la mente divina, al di fuori dell'universo fisico. Gli esseri umani posssiedono una scintilla di quel potere divino, da cui peraltro sono separati dal mondo materiale che li circonda, opera di un creatore inferiore e non del Dio supremo".

Alla luce di ciò si inserisce la figura di Giuda, ben diversa da quella che siamo abituati a conoscere, nata secondo molti studiosi dalla volontà dei cristiani di allontanarsi dalle origini di setta ebraica e, proprio al fine di intraprendere questa strada differente e nettamente slegata dal passato, far ricadere sempre più sul popolo ebraico la colpa della cattura e della conseguente morte di Cristo.
Giuda, il traditore per antonomasia, diventa così l'archetipo della figura dell'ebreo e su di lui si scaglia la rabbia e l'odio di secoli.
Nel nostro Vangelo di Giuda, invece, lui è l'unico fra i discepoli a comprendere il vero messaggio di Gesù Cristo. E quando tradisce il suo maestro, consegnandolo alle autorità, fa solamente ciò che gli è stato chiesto da lui stesso, ben sapendo che il suo destino sarà la maledizione.
In sostanza, dunque, questo testo riflette "la lotta che si svolse tanto tempo fa tra gli gnostici e la Chiesa gerarchica". Sin dalla prima scena Gesù commisera ridendo i suoi discepoli che ancora pregano il "vostro dio", cioè quella divinità che creò il mondo. Più avanti li paragona ai sacerdoti del tempio che "hanno piantato alberi senza frutto, nel nome mio, in un modo che causa vergogna". L'unico che riesce a capire il significato profondo delle sue parole sembra essere Giuda.
E infatti in un passaggio successivo leggiamo: "Tu sacrificherai l'uomo che mi riveste", cioè Giuda viene scelto come l'eletto tra i discepoli per portare a termine un grande compito: fare in modo che Gesù muoia per fargli un favore. Spiega Meyer: "Quello in realtà non è affatto Gesù. Sbarazzandosi della sua carne materiale, fisica, potrà così liberare il vero Cristo, l'essere interiore divino".
Una parte del sito della National Geoghaphic Society, The Giuda's Gospel, è dedicata al Vangelo di Giuda ed è continuamente aggiornata. Contiene documenti, fotografie, storie, approfondimenti.
Naturalmente per conoscere la vicenda nel suo complesso e leggere interamente il testo nella versione italiana, la scelta migliore è acquistare questo saggio.

Traduzione e adattamento: Enrico Lavagno.

giovedì 29 ottobre 2009

sabato 24 gennaio 2009

Benvenuti al Fight Club - Parte II

PARTE I

Forse stavo sviluppando l'abitudine. Ci si può assuefa­re alle scazzottate e forse avevo bisogno di passare a qualcosa di più impegnativo.

E' stata quella la mattina in cui Tyler ha inventato il Progetto Caos.

Tyler mi ha chiesto contro che cosa combattevo in realtà.

Quello che dice Tyler dell'essere una merda e gli schia­vi della storia, così mi sentivo. Avevo voglia di distruggere tutte le cose belle che non avrei mai avuto. Bruciare le foreste dell'Amazzonia. Pompare clorofluoroidrocar­buri in cielo a mangiarsi l'ozono. Aprire le valvole nei serbatoi delle superpetroliere e svitare i tappi sulle piat­taforme petrolifere. Volevo uccidere tutti i pesci che non potevo permettermi di comperare e annerire le spiagge della Costa Azzurra che non avrei mai visto.

Volevo che il mondo intero toccasse il fondo.

Mentre picchiavo quel ragazzo, in realtà avrei voluto piantare una pallottola tra gli occhi di ogni panda in pericolo che si rifiuta di scopare per salvare la propria specie e ogni balena o delfino che molla tutto e va a spiaggiarsi.

Non vederla come estinzione. Prendila come un ridimensionamento.

Per migliaia di anni gli esseri umani hanno incasinato e insozzato e smerdato questo pianeta e ora la storia si aspetta che sia io a correre dietro agli altri per ripulirlo. Io devo lavare e schiacciare i miei barattoli. E rende­re conto di ogni goccia di olio di motore usato.

Tocca a me pagare il conto per le scorie nucleari e i serbatoi di benzina interrati e i residui tossici scaricati nel sottosuolo una generazione prima che nascessi.

Ho tenuto la faccia dell'angioletto come un bebè o un pallone da football nella piega del braccio e l'ho pestato con le nocche, l'ho pestato finché i denti non gli hanno segato le labbra. Poi l'ho pestato con il go­mito finché mi è cascato tra le braccia come un sacco. Finché sugli zigomi gli era rimasto solo un velo di pel­le nera.

Volevo respirare scarichi.

Uccelli e cervi sono uno stupido lusso e tutti i pesci dovrebbero galleggiare.

Volevo dar fuoco al Louvre. Spaccare gli Elgin Mar­bles a martellate e pulirmi il culo con la Gioconda. Que­sto è il mio mondo, ora.

Questo è il mio mondo, il mio mondo, e quelle perso­ne antiche sono morte.

E facevo colazione la mattina che Tyler ha inventato il Progetto Caos.

Volevamo liberare il mondo dalla storia.

Facevamo colazione nella casa di Paper Street e Tyler mi ha detto di immaginarmi di piantare ravanelli e pa­tate sul green della quindicesima buca di un campo di golf dimenticato.

Darai la caccia agli alci nelle valli boscose intorno alle rovine del Rockefeller Center e cercherai molluschi in­torno allo scheletro dello Space Needle, inclinato di quarantacinque gradi. Dipingeremo sui grattacieli le fi­gure di enormi totem e simulacri di divinità maligne e tutte le sere quel che resta del genere umano si ritirerà negli zoo abbandonati e si chiuderà a chiave nelle gab­bie per proteggersi dagli orsi e dai grandi felini e dai lupi che di notte passeggiano e ci guardano dall'altra par­te delle sbarre.

«Il riciclaggio e i limiti di velocità sono cazzate» ha detto Tyler. «E come uno che smette di scopare quando è sieropositivo.»

Sarà il Progetto Caos a salvare il mondo. Un'era gla­ciale culturale. Un secolo buio prematuramente indot­to. Il Progetto Caos obbligherà l'umanità a entrare in catalessi o in fase di remissione il tempo necessario alla Terra per riprendersi.

«Giustifica tu l'anarchia» dice Tyler. «Risolvila tu.»

Come fa il fight club con impiegati e commessi, il Progetto Caos disarticolerà la civiltà perché si possa fa­re qualcosa di meglio del mondo.

«Immaginati» ha detto Tyler, «a far la posta all'alce dalle finestre dei grandi magazzini tra file puzzolenti di splendidi abiti da sera e smoking che vanno in ma­lora appesi alle loro grucce, porterai indumenti di pel­le che ti dureranno fino all'ultimo dei tuoi giorni e ti arrampicherai per i rami grossi come tronchi del kud­zu rampicante che abbraccia la Sears Tower. Come Jack sulla pianta di fagioli, sbucherai dalla volta goc­ciolante della foresta e l'aria sarà così tersa che vedrai figure minuscole battere il granturco e disporre a es­siccare strisce di carne di cervo nella corsia d'emergen­za vuota di una superstrada abbandonata che si allun­ga, larga otto corsie e torrida ad agosto, per mille chilometri.»

Questo era lo scopo del Progetto Caos, ha detto Ty­ler, la completa e immediata distruzione della civiltà.

Che cosa viene dopo nel Progetto Caos nessuno lo sa salvo Tyler. La seconda regola è che non si fanno do­mande.

«Non comperate cartucce» ha detto Tyler al Comitato Aggressioni. «E giusto perché non abbiate a crucciarve­ne, sì, dovrete ammazzare qualcuno.»

Incendi. Aggressioni. Scherzi e Disinformazione.

Nessuna domanda. Nessuna domanda. Niente scuse e niente bugie.

La quinta regola del Progetto Caos è che bisogna fi­darsi di Tyler.


- Chuck Palahniuk "Fight Club"






With your feet in the air and your head on the ground
Try this trick and spin it, yeah
Your head will collapse
If there's nothing in it
And you'll ask yourself

Where is my mind..

domenica 2 novembre 2008

Cospirazionopoli© Versione Integrale

L'ambiente fetale nel momento della nascita diventa ostile nei riguardi dell'ospite, il bambino si sente cacciato, terrorizzato e spaventato dallo stesso ambiente dove è cresciuto, ma sappiamo bene che nella maggior parte dei casi, la sofferenza è solo una fase transitoria che preclude una nuova nascita..

Questo post ha avuto un anno di incubazione: è praticamente da quando scrivo che ho intenzione di parlare di questo.

Da attento seguace del movimento controculturale/controinformativo ho sempre percepito la presenza di una gigantica area inesplorata nel settore. Generalmente, quando vediamo un iceberg, la superficie visibile ne costituisce solo la minima parte.

"La Terra è un mega-esperimento alchemico" [1]

La cripticità della mitologia, delle scritture sacre.. ma anche le verità celate allo stesso modo nella scienza e nella storia ufficiale, rivelano che da millenni c'è l'abitudine e la necessità di nascondere qualcosa ma di render pubblico che effettivamente qualcosa c'è, ma non si vede, quasi a spronare la gente a cercare..

Racconti fittizi e storie fantastiche, anche secondo famiglia cristiana come è scritto in un articolo che mi è arrivato recentemente via email Orwell, l'autore di 1984, aveva una gran fantasia. [continua]

venerdì 1 agosto 2008

L'Era dell'Acquario, l'Era di Horus





Il cambio di era astrologica è paragonabile ad un "Mega Sabbat" il quale viene naturalmente celebrato e festeggiato, come potete vedere dalla foto sopra.

Avete notato come invece il classico rituale Sabbatico del Sabato Notte (La notte in cui Le Streghe incontrano simbolicamente Satana) assomigli incredibilmente a quello che accade normalmente il Sabato Sera?

Come leggiamo da wikipedia, la classica Febbre del Sabato sera è in qualche modo sincromisticamente ricollegata ad una tradizione molto piu antica, dove la gente rivive rituali pagani incastonati nella memoria genetica e nei ricordi ancestrali di ognuno di noi. [continua]