domenica 14 dicembre 2008

Scie chimiche e metalli iridescenti di ricaduta

Pubblichiamo una testimonianza segnalataci dall'amico Menphis, proveniente da un lettore di Tolentino (MC). L'operazione "scie velenose" continua senza tregua, mietendo vittime in numero sempre maggiore tra api, pipistrelli, anfibi, volatili, uomini...


Spesso piovono gocce biancastre. Se fosse come affermano i "meteorologi", polvere e sabbia dei deserti, le gocce non dovrebbero essere bianche gesso e non dovrebbe accadere tutte le volte in cui piove, poiché la caduta di sabbia è un fenomeno raro. Sulle superfici metalliche (cromature di auto in particolar modo) si nota una sostanza iridescente, cangiante.

Un mio amico, che ha studiato Chimica e che ora lavora il ferro con il padre, mi ha riferito:

"Mio padre mi ha detto che da un anno a questa parte ogni volta che prendiamo le lastre metalliche, grezze, lisce o satinate che siano, sono sempre coperte da una patina polverosa cangiante, se vengono lasciate all'aperto. Da quando me l'ha fatto notare, ho cominciato a farci caso anche io.

Appena spolveri le lastre, l'effetto scompare. Io, lavorando il ferro da poco, pensavo fosse una sostanza chimica che si dava sul metallo per proteggerlo dagli agenti atmosferici, ma mio padre, che lavora il metallo da trentacinque anni, ha osservato che sta succedendo qualcosa di molto strano, perché non gli era mai accaduto prima
".

Vi siete mai chiesti perché il CD scompone le frequenze dello spettro luminoso, rendendo visibile i colori dell'arcobaleno?

Esistono in commercio delle vernici per usi militari e civili: sono adatte a rifrangere, riflettere la luce, ad amplificare l'energia etc. Alcuni di questi prodotti sono impiegati per verniciare i cartelli stradali. Altre vernici schermano, isolano: sono usate nell'ambito di progetti bellici, come lo Scudo stellare o varie attività di manipolazione climatica. Queste vernici contengono gli stessi elementi chimici che poi sono dispersi nell'ambiente con gli aerei della morte. Generano arcobaleni artificiali e conferiscono al cielo un aspetto metallico.

Che cosa stiamo respirando? Veleni, veleni letali.

I coniugi Vitali, residenti in una contrada agricola di Tolentino (MC), sono morti a causa di un cancro fulminante nel giro di nove mesi. Le analisi del sangue hanno indicato valori abnormi. Mangiavano ortaggi e frutta coltivata da loro, senza concimi chimici, diserbanti ed anticrittogamici, ma lavavano frutta e verdura in modo superficiale, poiché pensavano fossero prodotti genuini. Il figlio dei coniugi Vitali, Germano, mi ha autorizzato a rendere pubblica questa informazione.


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