lunedì 18 ottobre 2010

I video su Zack Dunlap, il giovane dichiarato cerebralmente morto ma che è tornato a vivere

Qui sotto due video (in fondo all'articolo i link per scaricarli sul vostro PC) tratti da servizi apparsi sulla rete televisiva statunitense NBC sulla storia di Zack Dunlap (avevamo già pubblicato due anni fa la traduzione di un articolo comparso sul sito del todayshow, trasmissione che va in onda sull'emittente NBC).

Questi video costituiscono la prova schiacciante che il ragazzo è stato dichiarato morto dai medici dell'ospedale i quali "affermano assolutamente che tutti i test che avevano fatto mostravano chiaramente che lui era morto".

I medici quindi non si trincerano dietro l'errore umano, ma dichiarano che secondo i criteri da loro adottati per dichiarare ormai morta una persona in coma quel ragazzo era ormai spacciato e quindi i suoi organi potevano essere espiantati e trapiantati.

Il fatto che Zack si sia invece risvegliato dal coma (per sua stragrande fortuna aveva due cugini che lavoravano in quell'ospedale, e che cercavano in lui segni di vita per dargli una speranza, anziché segni di morte per estrarne gli organi) e abbia piano piano recuperato la capacità di muoversi, di parlare, di coordinare i movimenti muscolari (come si può verificare dalla visione del secondo video in cui il giovane viene intervistato), è la prova evidente che quei criteri che vanno sotto il nome di "morte cerebrale" non hanno validità scientifica alcuna.


Essi infatti sono stati falsificati da questa evidentissima prova del loro fallimento, così come è accaduto con Martin Banach e coi tanti "morti cerebrali" rianimati da due valenti medici giapponesi. Altro che miracolo! Dal coma, e perfino dalla cosiddetta "morte cerebrale" si può tornare in vita, specie se assistiti con cure amorevoli volte a salvare la persona (invece che praticando test rischiosi volti a cercarne i segni della morte, come il test dell'apnea).

Qui sotto il primo video con a seguito la traduzione.


Credete nei miracoli? Questa storia potrebbe cambiare le vostre idee. Il ventunenne Zack Dunlap stava correndo col suo veicolo quad quando ha perso il controllo ed è caduto. Zack non indossava il casco ed ha riportato dei danni cerebrali catastrofici. All'ospedale è stata dichiarato cerebralmente morto e tale morte è stata comunicata alle autorità.

La famiglia ha combattuto col proprio dolore ed ha acconsentito a donare i suoi organi.

Ma poi si è scoperto che la storia di Zack Dunlap non era finita.

Mentre l'elicottero con l'equipe per il prelievo degli organi stava atterrando i parenti di Zack erano appena arrivati per salutarlo, c'era anche la sua adorata nonna.

Nonna di Zack: "Eravamo venuti per salutare per l'ultima volta Zack."

Intervistatrice : "Cosa chiedevate?"

Nonna di Zack: "Un miracolo, era troppo giovane perché Dio se lo prendesse, non era l'ora ..."

Ed ecco che tutto cambiò, dice la sua famiglia, qualcosa che tutti loro considerarono un intervento divino.

Parente di Zack: "E ho sentito qualcosa dentro di me ed ho detto Oh mio Dio!"

Genitori di Zack: "Siamo passati dai momenti più terribili a .. oh mio Dio! ... ed ho detto, santo cielo è vivo!"

Intervistatrice: "Immagino che voi non nutrivate molte speranze ..."

Madre di Zack: "Noi eravamo molto cauti."

Intervistatrice: "... perché non sapevate come sarebbe andata poi."

Madre di Zack: "Non avevamo idea di quello che stavamo per affrontare."

Ma chi poteva immaginare che Zack sarebbe mai stato altro che un paziente con gravissimi danni cerebrali?

Nelle settimasne e nei mesi seguenti Zack ha provato non solo di essere tornato in vita, ma di avere ancora una vita da vivere

Il miracolo continua. Ogni giorno sembra un miracolo.

E sono cose che ho visto coi miei occhi, quasi non riesco a crederci. E' un giovane meraviglioso, così pieno di vita, così fortunato di avere il supporto di una famiglia amorevole.

E chiaramente i dottori devono confrontarsi con una prospettiva completamente differente.

Essi affermano assolutamente che tutti i test che avevano fatto mostravano chiaramente che lui era morto.

E' un miracolo.



Ed ecco il secondo video (di qualità grafica migliore, e nel quale si ripetono molte delle scene viste nel precedente servizio).




Potete scaricare i video dai link sottostanti

venerdì 15 ottobre 2010

Life and lies on Mars

Esistette una civiltà su Marte? Soprattutto due ricercatori in Italia hanno ipotizzato che il Pianeta rosso fu in tempi remoti abitato da esseri antropomorfi: mi riferisco all'ingegner Ennio Piccaluga ed al giornalista Gianni Viola, autori rispettivamente di "Ossimoro Marte" e del libro "La civiltà di Marte".

Gigantesche statue, piramidi, astroporti, edifici turriti (come su Venere?), ponti, collettori… sono strutture artificiali che Piccaluga e Viola riconoscono in immagini realizzate dalle sonde sovietiche e statunitensi. Se, al cospetto di volti, si può pensare a giochi di luci ed ombre o ad illusioni percettive, le piramidi sfidano, con le loro forme geometriche, le resistenze dei più increduli. E' certo che la N.A.S.A. nasconde ed ha nascosto scoperte riguardanti la Luna, Marte e, più in generale, informazioni relative al nostro sistema solare. E' palese che la Sfinge di Cydonia (altrimenti nota come Face on Mars) è un'enorme scultura e non una montagna erosa dagli agenti atmosferici: l'immagine originale è stata sottoposta a pesanti ritocchi ed il viso è diventato un mascherone. Se l'ente "scientifico"-militare statunitense mente in modo spudorato sul fenomeno delle chemtrails, avrà i suoi “buoni” motivi per occultare verità marziane.

Se si accetta che l'astro rosso fu abitato, bisogna chiedersi da chi e quale fu il destino del popolo ivi insediato. Considerando la fisionomia dei volti, si può presumere che i Marziani furono simili ai Terrestri: furono i nostri antenati? La piramide pentagonale di Cydonia è un riferimento a Venere o la prova che gli abitanti di Marte erano antropomorfi, dato che nel pentagono è inscrivibile la figura umana? Che cosa determinò il declino e la scomparsa della civiltà di Marte? Una catastrofe naturale o un conflitto? Qualche indizio pare collegare il corpo celeste al nostro pianeta, specialmente all'Egitto: le piramidi, il nome stesso El Cairo che significa "Marte", forse la Sfinge di Gizah.

Il passato, con le sue magnifiche civiltà, ed il presente, con le avventure spaziali, intrecciano enigmi: è noto che parecchie missioni fallirono, in seguito ad incidenti, errori di calcolo, presunti sabotaggi. Qualcuno non vuole che le esplorazioni scoprano tracce di vita intelligente, non di batteri.

Intanto l'acqua è stata trovata e le varie missioni hanno consentito di appurare che l'atmosfera del pianeta, benché assai rarefatta, non è molto diversa da quella di Gaia. Ormai si conoscono l’orografia con dorsali, tavolati e vulcani, i letti di fiumi prosciugati (i celebri canali di Schiaparelli), i fondali oceanici anch’essi in secca, le calotte ghiacciate dei poli… : mentre la planetologia ha acquisito molti dati certi, l’esobiologia e l’esoarcheologia stentano a documentare ed a suffragare le loro ipotesi, a causa soprattutto dell’ostracismo perpetrato dalla scienza accademica.

Lo studio dei miti e della storia antica ci offre utili indizi: le somiglianze tra l’architettura mesopotamica e la presunta ziqqurat di Marte paiono dare ragione a quegli autori che individuano delle radici esterne nelle civiltà che sbocciarono alla fine del Neolitico. Se gli abitanti di Marte avevano conseguito uno sviluppo tecnologico, poterono abbandonare il corpo celeste per approdare sulla Terra.

Pare che i Greci conoscessero i satelliti di Marte: sono forse evocati da Omero in Iliade XV e da Virgilio in Georgiche III. Il poeta di Andes scrive: “Martis equi biiuges et magni currus Achilli", ossia "I cavalli appaiati di Marte ed il carro del magnanimo Achille". “I pianeti sono dei”, si suole ripetere: gli scudieri e demoni di Marte, Deimos e Phobos, sono dunque i satelliti?

Alcuni obiettano: perché mai i Marziani avrebbero edificato monumenti che si possono vedere solo dall’alto? Certo, che se ragioniamo solo in termini pragmatici, secondo i pregiudizi dell’uomo contemporaneo, non comprenderemo mai perché un popolo decida di erigere costruzioni imponenti e che competono con il tempo. Forse le piramidi della Terra, i siti megalitici sorti un po’ in tutto il mondo, le linee di Nazca rispondono a mere esigenze pratiche? Tralasciamo i loro valori simbolici, quei manufatti sono testimonianze di genti aduse a confrontarsi con il fenomeno della precessione, con la meccanica celeste, con misteriose energie, con dimensioni invisibili.

Pare dunque che la cultura marziana fosse di tipo megalitico e pure un po’ megalomane: ciclopici edifici (non si adduca il motivo della pareidolia) sono le vestigia di un mondo oggi in rovina, ma un tempo grandioso.

Che la N.A.S.A., l’E.S.A., gli astronomi ortodossi continuino a negare l’evidenza è una prova che l’evidenza esiste. Le vere domande che ci poniamo dunque non riguardano solo il passato di Marte, ma pure un possibile legato etnico, genetico, culturale, un’eredità che, nel bene e nel male, continua a giocare il suo ruolo, benché in modo pressoché inavvertito, tra noi, uomini del XXI secolo.

Le prossime rivelazioni su Marte potrebbero essere mortali.