Un'altra estate è trascorsa sotto un cielo solcato da profonde ferite: le ormai famigerate chemtrails.
Di fronte ad una sempre più invasiva campagna di disinformazione volta a "normalizzare" l’orrore e nella quale sono coinvolti a vario livello media, pubblicitari, produttori cinematografici e televisivi, "scienziati", militari, “meteorologi”, piloti, etc., la questione scie chimiche sta rischiando di scivolare sempre più nella "leggenda", grazie anche alle nuove tecniche di dissimulazione adottate dagli avvelenatori in questi mesi con sempre maggiore frequenza al fine di nascondere agli occhi non attenti le attività di irrorazione clandestina.
Si è affermato più volte che le operazioni di aerosol si sono ultimamente concentrate nelle ore notturne e, durante il giorno, si è privilegiato un intenso uso di scie di tipo non persistente, con elementi dispersi a quote superiori. Gli aerei, nascosti dalle nebbie chimiche o dai fronti nuvolosi creati ad hoc durante la notte, hanno così potuto agire indisturbati.Di fronte ad una sempre più invasiva campagna di disinformazione volta a "normalizzare" l’orrore e nella quale sono coinvolti a vario livello media, pubblicitari, produttori cinematografici e televisivi, "scienziati", militari, “meteorologi”, piloti, etc., la questione scie chimiche sta rischiando di scivolare sempre più nella "leggenda", grazie anche alle nuove tecniche di dissimulazione adottate dagli avvelenatori in questi mesi con sempre maggiore frequenza al fine di nascondere agli occhi non attenti le attività di irrorazione clandestina.
Nel frattempo anche il C.I.C.A.P., attraverso i suoi coordinatori, si è schierato ufficialmente con i negazionisti per tentare in tutti i modi di rendere inoffensivi coloro che, come noi, lavorano per la diffusione di informazioni vitali. Non è comunque di codeste nullità che vogliamo occuparci, in quanto a noi preme riportare dati obiettivi e, al contrario dei disinformatori, non ci perdiamo in inutili arrampicate sugli specchi senza ventose. Noi portiamo una mole enorme di dati, documenti e studi, mentre i cicappini possono solo impelagarsi in sofismi e paralogismi.
Ci siamo più volte soffermati sulla correlazione tra le scie chimiche e la presenza di polimeri di origine nanotecnologica, usati con lo scopo di trasportare su ampie aree gli elementi dispersi, tra i quali, come sappiamo, si annoverano alluminio, bario, titanio, rame, quarzo, carbonato di calcio, litio, silice, cesio, stronzio, torio, smartdust (polvere “intelligente”), oltre che agenti biologici modificati.
I riscontri, oltre all'aspetto ormai irriconoscibile dei nostri cieli, esistono. Basta osservare ed indagare seriamente.
I polimeri di ricaduta possono essere reperiti sulle piante, appesi ai cornicioni degli edifici, sui cavi della luce, sugli stenditoi della biancheria etc. La struttura di questi filamenti di polimeri e la loro natura estremamente appiccicosa li rende un veicolo perfetto per gli elementi dispersi in atmosfera da velivoli non identificati che, per ovvie ragioni (durante alcune "missioni" i prodotti rilasciati devono depositarsi al suolo sulle aree designate, in genere zone densamente popolate o campi coltivati), sorvolano i centri abitati a bassa quota.
La smartdust, causa del morbo di Morgellons, insieme con le fibre di polimeri, si può osservare in certe condizioni di luce radente. Anche i filamenti di polimeri possono venire scorti, mentre fluttuano in aria, prima di cadere al suolo in condizioni di luce simili (al tramonto o all'alba, contro sole).
Una volta sottoposti ad un esame microscopico, i filamenti di polimeri mostrano una struttura che non ha alcuna attinenza con le tele di ragno e se analizzati, mostrano una composizione non organica (proteine), ma di origine artificiale. In molti continuano, non si capisce se in buona fede o meno, ad affermare che il Morbo di Morgellons non esiste e che questa grave patologia è frutto di fantasie "cospirazioniste". In altri casi si asserisce, erroneamente, che il Morgellons è in realtà una sindrome parassitaria che ha addirittura origine nel XVII secolo. Eppure la classe medica italiana è al corrente della reale situazione epidemiologica anche nel nostro paese e si interroga sulle possibili cure per questo male. Infatti, sul sito Web edott.it è stato inserito un articolo con visione riservata ai soli medici (http://www.edott.it/SanitaQuotidiana/12-12-2007/Fili-colorati-sulla-pelle--il-mistero-di-Morgellons.aspx ). Non si era dichiarato che il Morgellons non esiste? Non si era affermato con sicumera che non esistono casi di Morgellons in Italia? Allora per quale motivo talune informazioni non sono leggibili da tutti? Che cosa si intende occultare?
Intanto, senza andare troppo lontano, basta constatare come i prodotti della terra (in aree interessate dalle irrorazioni) abbiano subìto tutti, in un modo o nell'altro danni considerevoli. Guardate, ad esempio, questi limoni.
La presenza di bario, stronzio ed alluminio, oltre che di litio ed di altri elementi dannosi per la salute è stata evidenziata da diverse analisi eseguite su campioni di acqua piovana, terreno, piante, etc. è confermata anche dalla lettura delle etichette di acqua minerale. Questi elementi non erano assolutamente presenti tra i residui in tracce delle acque minerali di 5-10 anni fa. Sul tema delle analisi al suolo o delle acque si leggono sempre le stesse balzane attestazioni di "scienziati" che adottano il comodo sistema dei due pesi e due misure: infatti essi descrivono e denunciano la situazione di reale inquinamento ambientale dovuta a polveri di nanoparticelle metalliche, rilevate in atmosfera ed al suolo nelle aree circostanti basi militari o inceneritori. Nel caso delle chemtrails, invece, più volte costoro hanno sostenuto che i dati che evidenziano metalli pesanti in acqua, suolo e piante delle aree sottoposte ad irrorazione, non sono attendibili, in quanto non direttamente collegabili agli aerosol indotti. Essi, in quel caso e solo in quello, sono intransigenti e proclamano la necessità di prelievo direttamente nelle scie chimiche, in quota. Due pesi e due misure, appunto, per tirarsi fuori (anche loro come altri "scienziati") dalla ingombrante questione chemtrails, per non vedere la loro reputazione di ambientalisti della domenica contaminata dall’accostamento con i ricercatori indipendenti che osano studiare le scie chimiche.
E' quindi chiaro che certe giustificazioni sono solo un ben poco originale mezzo utile a dissociarsi da ricercatori liberi o da argomenti scomodi, fornendo così, però, vitale ossigeno ai disinformatori (pagati da noi contribuenti) che non lesinano insulti diffamanti con un solo scopo, ovvero fare terra bruciata intorno a chi ha a cuore una sola cosa: la verità.
Se è questo il metodo scientifico tanto sbandierato dai soliti noti, allora ne facciamo davvero a meno.