venerdì 31 luglio 2009
Eye (of Horus) in the Sky
Quest' immagine fornita dalla NASA il 23 Luglio 2009 è una fotografia scattata dal telescopio spaziale Spitzer della galassia chiamata NGC-1097 (= 17, CK), che si trova a 50 milioni di anni luce di distanza. È a forma di spirale, come la nostra Via Lattea. L' "occhio" al centro è in realtà un mostruoso buco nero circondato da un anello di stelle.
Fonti: The Secret Sun, Yahoo, NASA.gov.
martedì 28 luglio 2009
IMPATTO su Giove(Aggiornamento 2)
La misteriosa "nube" da impatto che è comparsa su Giove gli scorsi giorni si sta allargando sempre di più, il suo diametro potrebbe contenere già diverse volte la terra...
mercoledì 22 luglio 2009
DIALOGO CON IL RETTILE
Posto questo video e aspetto i vostri commenti.
21 DICEMBRE 2012 - DIALOGO CON IL RETTILE - VERSIONE LUNGA 20 M
21 DICEMBRE 2012 - DIALOGO CON IL RETTILE - VERSIONE LUNGA 20 M
martedì 21 luglio 2009
IMPATTO su Giove
"L'immagine postata dalla NASA, mostra il segno di un grande impatto nella regione sud-polare di Giove. L'immagine è stata rilasciata il 20 Luglio 2009 ed è stata ripresa dal Telescopio ad infrarosso installato sulle isole Hawaii. Seguiranno approfondimenti nelle prossime ore. Qui la pagina originale della NASA."
Fonte:http://www.blog360gradi.com
Tutto questo il 20 Luglio 2009 giorno del 40° anniversario dello sbarco lunare
CONTINUA QUI
Fonte:http://www.blog360gradi.com
Tutto questo il 20 Luglio 2009 giorno del 40° anniversario dello sbarco lunare
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martedì 14 luglio 2009
OGGI SCIOPERO
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sabato 11 luglio 2009
STS 127(La rinascita della fenice)
Come alcuni sanno, il giorno dell'anniversario della nascita di Stravinskij ,Google dedica al celebre compositore russo un logo che raffigura una FENICE che vola tra le note musicali.
Lo stesso giorno l'STS 127 programma spaziale della Nasa rinvia al 11 Luglio(oggi) il lancio dell'Endevour...
venerdì 10 luglio 2009
Il mito, secondo me
Esistono i miti? Cosa sono? Cosa è un personaggio mitico? Cosa sono oggi i miti?
La morte di personaggi pop ci mette davanti a queste e molte altre domande. Un uomo ha diritto a diventare mitico? O è semplicemente un uomo? Cosa dà la dignità di mito? E poi i personaggi della mitologia sono esistiti veramente?
Cosa è il mito secondo me?
[Continua]
La morte di personaggi pop ci mette davanti a queste e molte altre domande. Un uomo ha diritto a diventare mitico? O è semplicemente un uomo? Cosa dà la dignità di mito? E poi i personaggi della mitologia sono esistiti veramente?
Cosa è il mito secondo me?
[Continua]
martedì 7 luglio 2009
Costruire la pace con le armi: un esperienza (im)possibile
Triplicati per le banche italiane i compensi di intermediazione sulla vendita di armi all’estero. Abbiamo letto in esclusiva la relazione. Ed ecco i dati:
Banca nazionale del Lavoro, Intesa-San Paolo e Unicredit: sono le principali banche italiane coinvolte nel commercio di armi. Nulla di illegale - intervengono in operazioni regolarmente autorizzate - ma si tratta evidentemente di attività da non pubblicizzare troppo, tanto che sono stati gli stessi istituti di credito a chiedere al governo di non rendere pubblica la Relazione del ministero dell'Economia e delle Finanze su esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, che invece la Voce ha potuto leggere. E le "banche armate", sulla scia del grande aumento dell'export di armi made in Italy e sfruttando l'onda lunga dell'aumento delle spese militari sostenuto dal governo di centro-sinistra di Prodi (+ 22%, in due anni), hanno fatto grandi affari, triplicando i «compensi di intermediazione» che hanno incassato dai fabbricanti di armi.
Nel corso del 2008, infatti, sono state autorizzate 1.612 «transazioni bancarie» per conto delle aziende armiere, per un valore complessivo di 4.285 milioni di euro (nel 2007 erano state la metà, 882, per 1.329 milioni). A questi vanno poi aggiunti 1.266 milioni per «programmi intergovernativi» di riarmo (cioè i grandi sistemi d'arma costruiti in collaborazione con altri Paesi, come ad esempio il cacciabombardiere Joint Strike Fighter - Jsf - per cui l'Italia spenderà almeno 14 miliardi nei prossimi 15 anni), quasi il doppio del 2007, quando la cifra si era fermata a 738 milioni. Un volume totale di "movimenti" di oltre 5.500 milioni di euro, per i quali le banche hanno ottenuto compensi di intermediazione attorno al 3-5%, in base al valore e al tipo di commessa.
La regina delle "banche armate" è la Banca Nazionale del Lavoro (del gruppo francese Bnp Paribas) con 1.461 milioni di euro. Al secondo posto si piazza Intesa-San Paolo di Corrado Passera, già braccio destro di Carlo De Benedetti ed ex amministratore delegato di Poste Italiane, con 851 milioni (a cui andrebbero aggiunti anche gli 87 milioni della Cassa di Risparmio di La Spezia , parte del gruppo), per lo più relativi a «programmi intergovernativi»: il cacciabombardiere Eurofighter, le navi da guerra Fremm e Orizzonte, gli elicotteri da combattimento Nh90 e diversi sistemi missilistici.
Eppure due anni fa il gruppo aveva dichiarato che, proprio per «dare una risposta significativa a una richiesta espressa da ampi e diversificati settori dell'opinione pubblica che fanno riferimento a istanze etiche», cioè la campagna di pressione alle banche armate, avrebbe sospeso «la partecipazione a operazioni finanziarie che riguardano il commercio e la produzione di armi e di sistemi d'arma pur consentite dalla legge».
«Si tratta di transazioni relative a operazioni sottoscritte e avviate prima dell'entrata in vigore del nostro codice di comportamento e che dureranno ancora a lungo», è la spiegazione che fornisce Valter Serrentino, responsabile dell'Unità Corporate Social Responsibility di Intesa-San Paolo. Anche Unicredit negli anni passati aveva ripetutamente annunciato di voler rinunciare ad appoggiare le industrie armiere, eppure nel 2008 è stata la terza "banca armata" italiana, con 606 milioni di euro. Nessuna dichiarazione di disimpegno invece da parte della Banca Antonveneta, che lo scorso anno ha movimentato 217 milioni. Mentre piuttosto ambigua è la situazione del Banco di Brescia: nel 2008 ha gestito per conto delle industrie armiere 208 milioni di euro benché il gruppo di cui fa parte dal 1 aprile 2007, Ubi (Unione Banche Italiane), nel suo codice di comportamento abbia stabilito che «ogni banca del gruppo dovrà astenersi dall'intrattenere rapporti relativi all'export di armi con soggetti che siano residenti in Paesi non appartenenti all'Unione Europea o alla Nato» e che «siano direttamente o indirettamente coinvolti nella produzione e/o commercializzazione di armi di distruzione di massa e di altri armamenti quali bombe, mine, razzi, missili e siluri».
«La policy del gruppo non vieta le operazioni di commercio internazionale - spiega Damiano Carrara, responsabile Corporate Social Responsibility di Ubi - ma le disciplina prevedendo che il cliente della banca», cioè l'industria armiera, non si trovi «in Paesi che non appartengano alla Ue o alla Nato, e questo divieto è pienamente rispettato».
Ma i dubbi restano. «Da quando, lo scorso anno, è sparito dalla Relazione il lungo e dettagliato elenco delle singole operazioni effettuate dagli istituti di credito - spiega Giorgio Beretta, analista della Rete italiano Dísarmo - è impossibile giudicare l'operato delle singole banche. Senza quell'elenco, infatti, i loro codici di comportamento non sono comprovati dal riscontro ufficiale che solo la Relazione del governo può fornire».
fonte:www.disinformazione.it
Banca nazionale del Lavoro, Intesa-San Paolo e Unicredit: sono le principali banche italiane coinvolte nel commercio di armi. Nulla di illegale - intervengono in operazioni regolarmente autorizzate - ma si tratta evidentemente di attività da non pubblicizzare troppo, tanto che sono stati gli stessi istituti di credito a chiedere al governo di non rendere pubblica la Relazione del ministero dell'Economia e delle Finanze su esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento, che invece la Voce ha potuto leggere. E le "banche armate", sulla scia del grande aumento dell'export di armi made in Italy e sfruttando l'onda lunga dell'aumento delle spese militari sostenuto dal governo di centro-sinistra di Prodi (+ 22%, in due anni), hanno fatto grandi affari, triplicando i «compensi di intermediazione» che hanno incassato dai fabbricanti di armi.
Nel corso del 2008, infatti, sono state autorizzate 1.612 «transazioni bancarie» per conto delle aziende armiere, per un valore complessivo di 4.285 milioni di euro (nel 2007 erano state la metà, 882, per 1.329 milioni). A questi vanno poi aggiunti 1.266 milioni per «programmi intergovernativi» di riarmo (cioè i grandi sistemi d'arma costruiti in collaborazione con altri Paesi, come ad esempio il cacciabombardiere Joint Strike Fighter - Jsf - per cui l'Italia spenderà almeno 14 miliardi nei prossimi 15 anni), quasi il doppio del 2007, quando la cifra si era fermata a 738 milioni. Un volume totale di "movimenti" di oltre 5.500 milioni di euro, per i quali le banche hanno ottenuto compensi di intermediazione attorno al 3-5%, in base al valore e al tipo di commessa.
La regina delle "banche armate" è la Banca Nazionale del Lavoro (del gruppo francese Bnp Paribas) con 1.461 milioni di euro. Al secondo posto si piazza Intesa-San Paolo di Corrado Passera, già braccio destro di Carlo De Benedetti ed ex amministratore delegato di Poste Italiane, con 851 milioni (a cui andrebbero aggiunti anche gli 87 milioni della Cassa di Risparmio di La Spezia , parte del gruppo), per lo più relativi a «programmi intergovernativi»: il cacciabombardiere Eurofighter, le navi da guerra Fremm e Orizzonte, gli elicotteri da combattimento Nh90 e diversi sistemi missilistici.
Eppure due anni fa il gruppo aveva dichiarato che, proprio per «dare una risposta significativa a una richiesta espressa da ampi e diversificati settori dell'opinione pubblica che fanno riferimento a istanze etiche», cioè la campagna di pressione alle banche armate, avrebbe sospeso «la partecipazione a operazioni finanziarie che riguardano il commercio e la produzione di armi e di sistemi d'arma pur consentite dalla legge».
«Si tratta di transazioni relative a operazioni sottoscritte e avviate prima dell'entrata in vigore del nostro codice di comportamento e che dureranno ancora a lungo», è la spiegazione che fornisce Valter Serrentino, responsabile dell'Unità Corporate Social Responsibility di Intesa-San Paolo. Anche Unicredit negli anni passati aveva ripetutamente annunciato di voler rinunciare ad appoggiare le industrie armiere, eppure nel 2008 è stata la terza "banca armata" italiana, con 606 milioni di euro. Nessuna dichiarazione di disimpegno invece da parte della Banca Antonveneta, che lo scorso anno ha movimentato 217 milioni. Mentre piuttosto ambigua è la situazione del Banco di Brescia: nel 2008 ha gestito per conto delle industrie armiere 208 milioni di euro benché il gruppo di cui fa parte dal 1 aprile 2007, Ubi (Unione Banche Italiane), nel suo codice di comportamento abbia stabilito che «ogni banca del gruppo dovrà astenersi dall'intrattenere rapporti relativi all'export di armi con soggetti che siano residenti in Paesi non appartenenti all'Unione Europea o alla Nato» e che «siano direttamente o indirettamente coinvolti nella produzione e/o commercializzazione di armi di distruzione di massa e di altri armamenti quali bombe, mine, razzi, missili e siluri».
«La policy del gruppo non vieta le operazioni di commercio internazionale - spiega Damiano Carrara, responsabile Corporate Social Responsibility di Ubi - ma le disciplina prevedendo che il cliente della banca», cioè l'industria armiera, non si trovi «in Paesi che non appartengano alla Ue o alla Nato, e questo divieto è pienamente rispettato».
Ma i dubbi restano. «Da quando, lo scorso anno, è sparito dalla Relazione il lungo e dettagliato elenco delle singole operazioni effettuate dagli istituti di credito - spiega Giorgio Beretta, analista della Rete italiano Dísarmo - è impossibile giudicare l'operato delle singole banche. Senza quell'elenco, infatti, i loro codici di comportamento non sono comprovati dal riscontro ufficiale che solo la Relazione del governo può fornire».
fonte:www.disinformazione.it
domenica 5 luglio 2009
HERE COMES THE SUN !
Quello che vedete qui sopra è un crop circle apparso(per metà) il 21 Giugno.
Nel giro di 6 giorni il disegno si è "ampliato" con la comparsa in aggiunta di "spostamenti" dei piccoli cerchi inferiori e relative ampiezze d'angolo e un codice di tipo "alieno"...tutto questo il 27 di Giugno:
Dopo aver analizzato questo crop alcuni scienziati australiani hanno affermato che la parte iniziale del crop di MILK HILL(Inghilterra) rappresenterebbe un vecchio strumento:IL SESTANTE
Nel giro di 6 giorni il disegno si è "ampliato" con la comparsa in aggiunta di "spostamenti" dei piccoli cerchi inferiori e relative ampiezze d'angolo e un codice di tipo "alieno"...tutto questo il 27 di Giugno:
Dopo aver analizzato questo crop alcuni scienziati australiani hanno affermato che la parte iniziale del crop di MILK HILL(Inghilterra) rappresenterebbe un vecchio strumento:IL SESTANTE
giovedì 2 luglio 2009
Michael Jackson dà una mano al coccodrillo
La Mano in inglese si dice Hand, termine che riassume i suoi due significati "fonetici": And, ovvero fa da congiunzione fra due esseri umani, ma è anche il ponte con il divino (segno della croce, mani congiunte, ecc); End, la fine del corpo. Che poi è sempre la congiunzione verso un altro corpo che possiamo toccare e conoscere.
[continua]
DANGEROUS 5(0)
Supplemento al recente articolo di Naaray :
http://thesynopticon.blogspot.com/2009/06/il-re-e-morto.html
Questa è la copertina dell'album Dangerous(1991) di Michael Jackson.I recensori di questa ENIGMATICA copertina la dipingono come la "rappresentazione della mente" di Michael.
Un elemento che si può notare facilmente è la testa di "scimmia" nella parte superiore agli occhi di Michael.
La scimmia è un simbolo ricorrente sopratutto in merito di "Re"(come difatti testimonia l’immagine della copertina con la scimmia incoronata a RE)...ad esempio:Barack OBAMA!
(*)a sinistra la famosa immagine riferita allo STIMULUS(pacchetto di incentivi economici) di Barack Obama
(*)a destra un logo della campagna elettorale di Barack Obama
Continua qui
http://thesynopticon.blogspot.com/2009/06/il-re-e-morto.html
Questa è la copertina dell'album Dangerous(1991) di Michael Jackson.I recensori di questa ENIGMATICA copertina la dipingono come la "rappresentazione della mente" di Michael.
Un elemento che si può notare facilmente è la testa di "scimmia" nella parte superiore agli occhi di Michael.
La scimmia è un simbolo ricorrente sopratutto in merito di "Re"(come difatti testimonia l’immagine della copertina con la scimmia incoronata a RE)...ad esempio:Barack OBAMA!
(*)a sinistra la famosa immagine riferita allo STIMULUS(pacchetto di incentivi economici) di Barack Obama
(*)a destra un logo della campagna elettorale di Barack Obama
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mercoledì 1 luglio 2009
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