Non ci si sorprende di ritrovare nei grandi musei pezzi sorprendenti, come al Museo Nazionale di Amsterdam il Rijksmuseum, l’istituzione che detiene la maggiore collezione al mondo di opere di Rembrandt e ben 19 quadri di Vermeer, i più belli della quarantina che sono arrivati sino ad oggi. Oltre a essere lo scrigno dell’età d’oro della pittura olandese, il museo di Amsterdam fino a qualche settimana fa conservava un altro prezioso oggetto: una sorta di reliquia del XX secolo rappresentata da una roccia lunare raccolta dagli astronauti dell’Apollo 11 nel loro primo viaggio sul satellite terrestre, dono da parte degli Stati Uniti all’ex primo ministro socialdemocratico, Willem Drees nel 1969. Perché ne parliamo al passato? Perché la roccia lunare è un falso, lo hanno stabilito i geologi, altro non sarebbe che un pezzo di legno fossilizzato del valore di 50 euro scarsi. Un tarocco, insomma, ma assicurato per 50mila euro. La notizia è ufficiale, diffusa al mondo attraverso la newsletter del museo ma c’è di più, resterà in mostra, poiché come ha dichiarato la portavoce del Rijksmuseum, Xandra van Gelder “E’ una memoria con una storia abbastanza divertente e porta con sé molte domande senza risposta”.
La pietra di luna era inclusa nella collezione personale di Willem Drees, e fu ceduta al museo dalla sua famiglia, nessuno aveva mai messo in dubbio il suo valore simbolico. Ad offrirla al primo ministro fu William Middendorf, allora ambasciatore degli Stati Uniti in Olanda, che la donò in occasione del primo tour mondiale dei tre astronauti dell’Apollo 11 dopo l’allunaggio. Come è possibile dunque che un ambasciatore creda che un legno fossilizzato sia un pezzo di luna? E soprattutto, quanti altri pezzi di luna sono conservati nei musei del mondo? E’ possibile che siano tutti veri? La cosa richiama inevitabilmente alla mente il “commercio” di reliquie d’età medievale, quando in Europa si diffusero in migliaia chiodi della Croce di Cristo e schegge di legno, veli di Maria, ossa di santi e quant’altro.
Fonte:daringtodo
La pietra di luna era inclusa nella collezione personale di Willem Drees, e fu ceduta al museo dalla sua famiglia, nessuno aveva mai messo in dubbio il suo valore simbolico. Ad offrirla al primo ministro fu William Middendorf, allora ambasciatore degli Stati Uniti in Olanda, che la donò in occasione del primo tour mondiale dei tre astronauti dell’Apollo 11 dopo l’allunaggio. Come è possibile dunque che un ambasciatore creda che un legno fossilizzato sia un pezzo di luna? E soprattutto, quanti altri pezzi di luna sono conservati nei musei del mondo? E’ possibile che siano tutti veri? La cosa richiama inevitabilmente alla mente il “commercio” di reliquie d’età medievale, quando in Europa si diffusero in migliaia chiodi della Croce di Cristo e schegge di legno, veli di Maria, ossa di santi e quant’altro.
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